Stefano Borgonovo non è stato solo un attaccante di talento e un protagonista del calcio italiano, ma anche un simbolo di coraggio e determinazione nella lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
Dopo aver affrontato questa malattia con forza e dignità, ha scelto di dedicare le sue energie a una missione più grande: aiutare i malati di SLA e sostenere la ricerca scientifica.
Nasce così la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, un’organizzazione che trasforma il dolore personale in speranza collettiva, promuovendo iniziative di solidarietà, sensibilizzazione e supporto concreto.
Raccontiamo il progetto della Fondazione, l’eredità di Stefano e il messaggio di resilienza e impegno che continua a ispirare.
Stefano Borgonovo e la sua battaglia per la ricerca sulla SLA
Dopo aver raggiunto grandi traguardi nel mondo del calcio, Stefano Borgonovo si trovò ad affrontare la sfida più difficile della sua vita: la diagnosi della SLA. Stefano decise di trasformare questa esperienza in una missione pubblica, portando consapevolezza sulla malattia e mobilitando risorse per la ricerca scientifica e l’assistenza ai malati.
Chi era Stefano Borgonovo
Stefano Borgonovo, nato il 17 marzo 1964 a Giussano, è stato un calciatore italiano di grande talento, noto per le sue straordinarie capacità da attaccante e il contributo significativo al mondo del calcio.
La sua carriera iniziò a Como, dove già all’età di dieci anni fu notato per le sue doti fuori dal comune. Dopo aver esordito in Serie A il 14 marzo 1982, Stefano giocò per diverse squadre italiane, tra cui Sambenedettese, Fiorentina, Milan, Pescara e Udinese.
Fu con la Fiorentina che raggiunse la massima notorietà, formando con Roberto Baggio la celebre coppia d’attacco “B2“, capace di segnare 29 dei 44 gol stagionali della squadra. Memorabili restano i suoi gol contro Juventus e Inter, che lo consacrarono come uno degli attaccanti più emozionanti della sua generazione.
Successivamente contribuì al successo del Milan in Coppa dei Campioni nel 1989, lasciando un’impronta indelebile nel cuore dei tifosi.
La diagnosi di SLA e l’impegno per la sensibilizzazione
Il 5 settembre 2008, Stefano Borgonovo annunciò pubblicamente di essere affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), una malattia neurodegenerativa progressiva per la quale non esiste cura. Questa dichiarazione, fatta con l’aiuto di un sintetizzatore vocale a causa della perdita della capacità di parlare, attirò l’attenzione dei media e sensibilizzò l’opinione pubblica sulla gravità della malattia.
Nonostante le difficoltà personali, Stefano decise di trasformare la propria esperienza in una missione per dare voce a tutti i malati di SLA. Divenne un simbolo di coraggio e speranza, capace di unire il mondo del calcio e altre realtà sportive per promuovere la ricerca scientifica e migliorare le condizioni di vita dei pazienti affetti dalla malattia.
Un’ispirazione per il mondo dello sport e della ricerca
Grazie al suo impegno e al sostegno della comunità calcistica, Borgonovo contribuì a portare avanti importanti iniziative di sensibilizzazione. Le partite benefiche e le campagne di raccolta fondi furono alcuni dei mezzi con cui riuscì a mobilitare un vasto pubblico, alimentando la speranza di trovare cure e soluzioni innovative per la SLA.
La sua lotta personale non fu solo un esempio di resistenza contro la malattia, ma un richiamo alla solidarietà e alla necessità di investire nella ricerca medica.
Stefano Borgonovo ha lasciato un’eredità indelebile non solo come calciatore, ma come uomo di straordinaria forza, che ha scelto di lottare per gli altri, trasformando il dolore in una missione di vita. La Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, nata nel 2008, incarna il suo spirito e prosegue il suo lavoro, mantenendo viva la sua battaglia per dare speranza ai malati e alle loro famiglie.
La Fondazione Stefano Borgonovo Onlus: Una missione di speranza
La nascita della Fondazione Stefano Borgonovo Onlus rappresenta il coronamento di un sogno e una promessa mantenuta: trasformare il coraggio di un uomo in un motore di cambiamento per migliaia di persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica.
La nascita della Fondazione
Il 13 dicembre 2008 segna una data importante nella lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) con la creazione della Fondazione Stefano Borgonovo Onlus. Questo progetto nasce dalla volontà di Stefano Borgonovo e di sua moglie Chantal di trasformare il dolore personale in una forza per il cambiamento.
Dopo aver annunciato la sua malattia, Stefano scelse di dedicare il suo tempo e le sue energie per dare un contributo concreto a chi, come lui, convive con la SLA. La Fondazione è diventata presto un simbolo di coraggio e di impegno nella sensibilizzazione verso questa malattia neurodegenerativa e nella promozione della ricerca scientifica.
Obiettivi e attività della Fondazione
La missione principale della Fondazione Stefano Borgonovo Onlus è chiara e ambiziosa: sostenere e promuovere la ricerca scientifica sulla SLA, migliorare la qualità della vita dei pazienti e offrire sostegno psicologico e pratico alle famiglie coinvolte.
Tra i suoi scopi principali si annoverano:
- Il finanziamento della ricerca medica, riabilitativa e biomeccanica per sviluppare tecnologie e apparecchiature che possano aiutare i malati a convivere con la malattia in modo meno doloroso.
- L’erogazione di contributi per l’assistenza domiciliare e ospedaliera, permettendo ai pazienti di ricevere cure adeguate nel conforto delle loro case.
- L’organizzazione di borse di studio per supportare giovani ricercatori impegnati nello studio della SLA, incentivando così l’innovazione e il progresso scientifico.
- L’assistenza psicologica per le famiglie, offrendo loro un sostegno umano e professionale nei momenti di difficoltà.
Il contributo alla sensibilizzazione
Uno dei pilastri fondamentali della Fondazione è la sensibilizzazione del grande pubblico. Attraverso eventi sportivi, partite di beneficenza e manifestazioni su tutto il territorio italiano, l’organizzazione ha saputo richiamare l’attenzione di migliaia di persone, creando una rete di solidarietà che unisce il mondo del calcio, i tifosi e la società civile.
Stefano Borgonovo ha usato la sua voce, amplificata dai media, per raccontare la realtà della SLA, portando in primo piano una malattia spesso poco conosciuta.
La promozione dello sport, in particolare del calcio, è stata un altro strumento fondamentale per trasmettere il messaggio di speranza e resilienza. Con il Torneo di calcio giovanile di Giussano, intitolato alla Fondazione, si rinnova ogni anno l’invito a sostenere la ricerca e a ricordare il valore della determinazione e dello spirito di squadra, valori che Stefano incarnava sul campo e fuori.
Un’eredità di solidarietà e impegno
Oggi, la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus rappresenta una realtà accreditata a livello europeo e continua a essere un punto di riferimento nella lotta contro la SLA. Finanziata da donazioni private, sovvenzioni pubbliche e i proventi delle sue attività, la Fondazione mantiene viva la missione di Stefano, alimentando la speranza che un giorno si possa sconfiggere questa malattia.
Con il suo esempio, Stefano Borgonovo ha dimostrato che anche di fronte alle sfide più dure si può fare la differenza, scegliendo di combattere non solo per sé, ma per tutti coloro che condividono la stessa battaglia. La Fondazione, con il suo lavoro incessante, è il cuore pulsante di questa missione di speranza e di futuro.
Un’eredità che vive
Stefano Borgonovo non è stato solo un grande calciatore, ma un esempio di forza, passione e impegno civile. La sua lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e la creazione della Fondazione che porta il suo nome hanno lasciato un segno profondo, trasformando il dolore personale in una causa collettiva. Anche dopo la sua scomparsa, il 27 giugno 2013, il suo spirito vive nelle iniziative benefiche, nei riconoscimenti che gli sono stati tributati e nei cuori di chi crede nel potere della solidarietà e della ricerca.
Riconoscimenti e premi
Il coraggio e la dedizione di Stefano Borgonovo gli hanno valso numerosi premi e onorificenze. Tra questi, l’Ambrogino d’Oro conferito dal Comune di Milano nel 2008, l’Abbondino d’Oro di Como nel 2009 e il Fiorino d’Oro della città di Firenze nel 2010, un tributo che sottolinea quanto fosse amato e rispettato anche fuori dai campi di calcio. Questi riconoscimenti celebrano il suo contributo umano e sociale, testimoniando il profondo impatto che ha avuto nella sensibilizzazione sulla SLA e nel promuovere la ricerca medica.
Il Torneo Giovanile intitolato alla Fondazione
Una delle eredità più toccanti di Stefano Borgonovo è il Torneo di calcio giovanile che si tiene ogni anno a Giussano, sua città natale. Questo evento rappresenta non solo un momento di sport e aggregazione, ma anche un’occasione per ricordare l’importanza della lotta alla SLA e sostenere la raccolta fondi per la ricerca. Organizzato in collaborazione con la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, il torneo incarna i valori che Stefano ha sempre rappresentato: passione, spirito di squadra e il desiderio di guardare al futuro con speranza.
“Attaccante nato”: Un messaggio di forza e ispirazione
Un altro lascito fondamentale di Stefano è il libro “Attaccante nato”, pubblicato nel 2010 con la prefazione di Silvio Berlusconi. Questo volume è una toccante autobiografia che ripercorre la sua carriera calcistica, la scoperta della malattia e la sua determinazione a non arrendersi mai. Il libro ha ricevuto importanti premi, tra cui il Premio Gianni Brera e il Premio Andrea Fortunato, e rappresenta una testimonianza di vita che ha ispirato migliaia di lettori, offrendo un messaggio universale di resilienza e amore per la vita.
Una missione che continua
L’eredità di Stefano Borgonovo vive grazie alla Fondazione che porta avanti la sua visione, sostenendo i malati di SLA e le loro famiglie, promuovendo la ricerca e sensibilizzando l’opinione pubblica. Ogni contributo, ogni evento e ogni iniziativa legata al suo nome sono un tributo alla sua memoria e un passo avanti verso un futuro migliore per chi combatte la stessa battaglia. Stefano Borgonovo ci ha insegnato che, anche nelle sfide più difficili, la determinazione e la solidarietà possono trasformare la sofferenza in speranza e il coraggio individuale in una forza collettiva che non si spegne mai.
I riconoscimenti alla fondazione
Sesto S. Giovanni, 29 Novembre 2010
37° edizione del Premio Nazionale per lo Sport “La Torretta”, categoria “Cultura, Professioni e Solidarietà”
Milano, 31 Ottobre 2011
Premio FICTS (Fédération Internationale Cinéma Télévision Sportifs) nell’ambito di “Sport Movies & Tv 2011 – 29th Milano International FICTS Fest”,
Cortona, 13 Luglio 2011
Premio Internazionale “Fair Play Mecenate” – V edizione – categoria “Fair Play e salute”
Marina di Carrara, 29 Luglio 2011
Premio “Dino Felici” – XIII edizione
Milano, 11 Novembre 2011
Medaglia d’Oro al Valore Civile del Consiglio Regionale della Lombardia
Parma, 14 Novembre 2011
35° Premio Internazionale Sport Civiltà – categoria “Sport Solidarietà”
Principato di Monaco, 30 Agosto 2012
Premio UEFA Monaco Charity Award
Gallipoli, 12 Settembre 2013
Premio Barocco “Per l’impegno sociale e la grande umanità che ne fanno un punto di riferimento per il mondo medico e per tutti coloro che vivono in prima persona il calvario della Sla”
Viareggio, 18 Novembre 2013
29° Premio Viareggio Sport “Gherardo Gioè”
Motivazione: “Un impegno a tutto tondo per raccogliere fondi per la ricerca: giorno dopo giorno, senza mai fermarsi. Una volontà ferrea per vincere una partita difficilissima, passando attraverso il dolore. Senza però mai rassegnarsi. Un esempio per tutti noi”
Altri riconoscimenti alla memoria di Stefano:
RICONOSCIMENTO DELLA LEGA PRO
“Grazie Stefano per la tua lezione di attaccamento, passione e determinazione”.
Firenze, 9 Agosto 2013
PREMIO SPECIALE “GAETANO SCIREA” PER LA CARRIERA ESEMPLARE
“Stefano Borgonovo grande ed autentico campione del calcio, ma soprattutto nella vita. Stefano Borgonovo, nella sua incessante lotta contro la malattia, ci ha lasciato una forte testimonianza di dignità e coraggio”.
Cinisello Balsamo, 8 Settembre 2013
PREMIO “BEATO TALAMONI ”
Massima benemerenza della Provincia di Monza e Brianza.
Riconoscimento alla memoria.
Monza, 3 ottobre 2013
HALL OF FAME VIOLA
Stefano entra a far parte delle glorie che hanno fatto la storia del club.
Firenze, 21 Ottobre 2013
INTITOLAZIONI A STEFANO BORGONOVO
30 Novembre 2013
Centro sportivo
Giussano (MB)
19 Ottobre 2013
Centro sportivo polifunzionale
Incisa Val d’Arno (FI)
31 Agosto 2013
Centro sportivo
Gli auguri per il 45° compleanno di Stefano
Andrea Tumbarello
Ho giocato con Stefano nelle giovanili del Como fino all’eta di 15 anni. Quello che è successo a Stefano avrebbe potuto succedere a tutti noi. Percui dobbiamo fare squadra per lottare contro la Stronza.
Oliver Bierhoff
“Ich habe leider nur die Möglichkeit gehabt, ein Jahr mit Stefano zuspielen. Obwohl wir Konkurrenten waren, sind wir immer gut miteinanderausgekommen und haben viel Spaß zusammen gehabt. Er hatte immer einepositive Grundstimmung und seine große Kämpfernatur ist mir schon damals aufgefallen.”
“Purtroppo ho solo avuto la possibilità di giocare con Stefano per un anno. Anche se eravamo concorrenti, ci siamo intensi e ci siamo divertiti insieme. Lui è sempre stato una persona molto positiva e già allora sua natura da combattente mi ha colpito.”
FIFA President Joseph S. Blatter
“Stefano was a great man of football and a great champion of life. He combined both – human and sporting values. He was, and will continue to be, an example to us for the tenacity and composure with which he fought his disease. He never gave up. Stefano was one of a kind and a role model – a symbol of strength and dignitiy.”
UEFA President Michel Platini
Rivolgo un pensiero a Stefano Borgonovo, che avrebbe festeggiato i suoi 50 anni il 17 marzo.Stefano rimane un esempio di caparbietà per tutti noi. Ha mostrato tutto il suo coraggio durante l’estenuante battaglia contro quella terribile malattia che è la sclerosi laterale amiotrofica.Il ricordo del suo amore per il calcio e della sua straordinaria forza di volontà continua a vivere, in particolare attraverso l’eccellente lavoro portato avanti dalla sua fondazione per la raccolta di fondi da destinare alla ricerca e allo sviluppo di trattamenti specifici per migliaia di persone affette da questa malattia. Faccio i miei complimenti alla famiglia e ai cari di Stefano per aver continuato a lottare per migliorare la vita quotidiana di molte persone malate.
Andrea Abodi Presidente Lega Nazionale Serie B
Quando penso a Stefano, e succede spesso, mi perdo nel Suo sorriso, costante, intenso, profondo, che è rimasto ben impresso nella mia mente e nel mio cuore, nel tempo e nonostante il tempo. Questa immagine rappresenta, non solo il giorno del Suo cinquantesimo compleanno, un richiamo costante alla responsabilità, al rispetto e all’impegno. Oltre alle tante parole, talvolta di circostanza, basta “poco” per ricordare Stefano non solo in giornate come come queste. Per l’amore che ha sempre dimostrato nei confronti della vita e del calcio. E noi?
Mario Macalli, Presidente della Lega Pro
“Ricordiamo sempre con affetto Stefano Borgonovo e siamo grati per quanto ci ha lasciato: l’esempio di determinazione e di come il calcio si lega ai valori. E’ un modello da seguire per tutti”.
Carlo Tavecchio, Presidente Lega Nazionale Dilettanti
Anche se Stefano non c’è più, il suo compleanno va festeggiato con grande partecipazione. È stato ricordato dalla moglie Chantal e dalla Fondazione che porta il suo nome, dalle Istituzioni politiche e sportive, dal mondo della comunicazione ed anche dalla Lega Nazionale Dilettanti che ha riservato un ricordo sincero ad un grande uomo che ha dedicato una parte importante della sua esistenza al calcio di base. La sua testimonianza di vita è un esempio per coloro che hanno responsabilità verso altre persone ma anche uno sprone per fare sempre di più e meglio in tutti gli ambiti in cui si opera. Non dimentico il nostro incontro ed il suo particolare interesse per il calcio giovanile, argomento principale della visita che gli ho fatto. Nonostante le sue difficili condizioni di salute, Stefano aveva in mente solo il calcio e la sua anima più bella e pura, quella dei ragazzi. Perché in lui, infatti, non è mai venuto meno, sia negli anni del professionismo come in quelli della malattia, la passione sconfinata per questo sport.
Andrea Della Valle
Buon Compleanno Stefano. Oggi avresti compiuto 50 anni. I tuoi sorrisi e la tua grande forza nel voler vivere sono e saranno un ricordo sempre vivo in ognuno di noi. La tua voglia di lottare, sempre e comunque , è un insegnamento di vita che abbiamo fatto nostro. Grazie Stefano.
Giancarlo Antognoni
Caro Stefano, come stai? Come mi vedi ultimamente? So che ci sei, ti sento, ed é per questo che ti auguro con tutta la mia stima ed affetto un buon compleanno pieno di pace e serenità. Augurissimi bomber, augurissimi Stefano, augurissimi amico mio.
Paolo Rossi
Stefano era un ragazzo straordinario, fuori dal comune.
Straordinario perché Ha affrontato la malattia con quello spirito che l’ha sempre contraddistinto anche come calciatore. Con fierezza e grande voglia di lottare, senza mai mollare.
Noi due ci scrivevamo , mi parlava spesso della famiglia che amava profondamente e di calcio, che viveva ancora con grande passione.
Di lui ho sempre avuto la sensazione che vivesse la malattia con leggerezza, non ti faceva ne sentire ne pesare la sua drammatica situazione.
Tutti noi ci auguriamo che attraverso La Fondazione,che porta il suo nome, si possano aprire nuove strade per importanti e fondamentali scoperte per consentire ai malati di SLA una vita piena e dignitosa.
A lui un caro e affettuoso ricordo, alla sua famiglia un forte abbraccio.
Arrigo Sacchi
Caro Stefano, compirai i 50 anni lassù in cielo lontano da tutti i tuoi cari e amici, ci guarderai dall’alto. Noi tutti sentiremo l’assenza di un grande e sfortunato uomo che nella sofferenza ha dimostrato enorme forza e coraggio.
Un insegnamento x tutti da parte di un ragazzo bravo nello sport e grandissimo nella sofferenza.
Tanti auguri caro campione.
Un forte abbraccio
Leonardo
50 anni! Una vita, un esempio… È come se tu fossi ancora qui!
Walter Mazzarri
Ciao Stefano!
Tanti cari affettuosi Auguri di buon compleanno! Anche se sei lontano, tutti coloro che, come me, ti hanno stimato e voluto bene ti sentono sempre vicino allo stesso modo!
Come vicino, e sempre presente, resterà quello che ci hai lasciato in eredità: il tuo spirito leale da combattente, il tuo coraggio e la tua forza d’animo!
Auguri, Campione!
Claudio Ranieri
Mi fa enormemente piacere scrivere per Stefano; ancora oggi nel leggere la mia posta, cerco quella che spesso mi mandava Stefano, erano sempre belle parole con tanto significato, e mi stupivo sempre che un uomo nella sua dimensione e situazione potesse condividere cosi’ profondamente i sentimenti altrui, ed altresi’ comunicare in modo che le sue parole non facessero ricordare in nessun modo la sua ” malattia”. Gli argomenti erano spesso calcistici, diretti, positivi, da un uomo che amava profondamente il calcio; ho le sue mail da parte ed ogni tanto le rileggo per sentirlo ancora vicino. Buon compleanno Stefano!
Roberto Donadoni
Ciao Stefano e buon compleanno. Mi manchi ma solo fisicamente perché anche in virtù della passione che abbiamo condiviso per tanti anni, sei sempre nei miei pensieri ogni volta che entro in campo e so che da lassù mi accompagni e mi sostieni con il tuo affetto. Un bacio grande a te e alla tua famiglia.
Demetrio Albertini
Con Stefano abbiamo condiviso tanti momenti insieme, gli allenamenti al campo e le piacevoli chiacchierate che facevamo insieme in macchina di ritorno dagli allenamenti da Milanello, non avevo ancora preso la patente e lui mi riportava a casa. Era uno dei miei punti di riferimento nello spogliatoio del Milan, un grande giocatore e soprattutto un uomo sincero, sempre con il sorriso sulle labbra e un consiglio utile da dare con discrezione. Buon Compleanno, Stefano, ovunque tu sia.
Renzo Ulivieri
Caro Stefano,oggi è il tuo 50esimo compleanno, giorno nel quale solitamente si diventa saggi. Con il tuo coraggio e la tua voglia di vivere ci hai dimostrato che, così come in campo, sei sempre stato bravo a trovare il guizzo vincente.
ps solo per oggi ti perdono per i goal che mi hai fatto.
Franco Causio
Il ricordo che ho di Stefano nel periodo che siamo stati insieme a Udine,e di un ragazzo solare,che amava la vita,uno che sapeva fare gruppo,ricordo i tanti scherzi che faceva ai suoi compagni,un vero trascinatore. Che purtroppo la “stronza”come lui la chiamava ci ha portato via.
Massimiliano Allegri
Il ricordo di te e sempre vivo nel mio cuore!!! Buon compleanno Stefano!!!
Stefano Tacconi
Non so se noi viventi riusciremmo ad avere il tuo coraggio, la tua forza, ma sicuramente vedendo il tuo funerale so che hai dato tutto a noi e alla tua famiglia, ci sono state tante persone che hanno pianto, ma quando uno come te se ne va a noi resta sempre la tua forza, grande Stefano uno di noi e sempre con noi.
Alberto di Chiara
“Il ricordo di Stefano è indelebile, un compagno di avventure, di racconti di intimità : ho condiviso con lui tantissimo tempo, tanti ricordi, tanti pensieri personali, opinione, idee perché spesso e volentieri stavamo in camera insieme. Un grande compagno ed un grande amico, amava la vita, trasmetteva una gran voglia di vivere sia prima che durante la malattia, quella Stronza, come la chiamava lui, che lo ha condannato ma che non aveva negato ai suoi occhi di parlare anche senza ascoltare la sua voce”.
Andrea Monti e i colleghi de La Gazzetta dello Sport
Stefano ha cinquant’anni. E’ qui con noi in Gazzetta ogni giorno. Per i lettori, i tifosi, la gente che ama il calcio e lo sport non ha mai smesso di giocare. Il suo male è diventato un bene comune. Continuiamo a tirare calci alla “stronza” insieme a lui. Prima o poi la vinciamo insieme.
Matteo Marani, Direttore Guerin Sportivo
Oggi avrebbe compiuto cinquant’anni, il mio amico Stefano Borgonovo.Lo dico senza giri di parole: per noi del Guerin Sportivo era una presenza forte, vicina, legata alla nostra storia. Da anni, come compagno di viaggio, tengo sulla scrivania il disegno che il bambino Stefano disegnò per i Mondiali del 1978 in Argentina, il famoso “Gauchito”, ricopiato a matita dalle pagine del Guerino. Me lo inviò, attraverso sua moglie Chantal, una donna coraggiosa e meravigliosa, in occasione del Centenario del giornale, quando i suoi auguri affiancarono quelli del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nei contatti frequenti con Stefano, filtrati da una macchina che la sua incredibile vivacità rendeva umana, veniva fuori tutta la passione che nutriva per il Guerino, di cui era un fedele lettore sin da ragazzo. Ripescammo le copertine con lui protagonista, gli articoli che gli vennero dedicati ai tempi di Fiorentina e Milan, persino una foto con il Guerin d’oro in mano prima di una partita col Como.Quel disegno di Stefano, dicevo, lo conservo come uno dei ricordi più cari della mia professione e della mia direzione del giornale. Potrei aggiungere tante cose, ma non mi pare il caso di farlo, perché l’intelligenza di Borgonovo non avrebbe mai sopportato la retorica. Pazzesco: scherzava e rideva anche quando il volto non poteva più assecondarlo. Parlava più di tantissimi che hanno voce e non si sentono. Da quando Stefano ci ha lasciati, nel giugno scorso, la sua testimonianza e la sua battaglia mi sembrano più forti e vivi che mai. Credo che sia questo l’insegnamento che ci ha lasciati e il senso della sua vita. Lottare, non mollare mai, avere la forza e la dignità di mostrarsi uomini, con le nostre fragilità e con la malattia. Avere portato la Stronza dentro lo stadio di Firenze resta la sua vittoria più grande, di cui tutti gli siamo debitori. Ho scritto sul Guerin Sportivo, nel momento del ricordo, che Stefano è stato un eroe, il nostro eroe. E che se esiste un modo per tenerlo vicino a noi è aiutare la ricerca, che grazie a Borgonovo ha mosso passi importanti. Dobbiamo lottare insieme per chi si ammala ancora oggi e per chi si ammalerà di Sla. Questo ci ha chiesto.E ora vorrei lasciarvi con gli auguri che ci mandò per il Centenario. Ti abbiamo voluto bene e te ne vogliamo sempre, Stefano.«Ancora una volta ringrazio il mitico Guerin Sportivo che mi permette di esprimere i miei ricordi di bambino prima e calciatore poi. Il caso ha voluto che il Presidente dell’Uefa Michel Platini, uno dei grandi di tutti i tempi, prima di Natale 2010 sia venuto a farmi visita. Nei tanti discorsi, saltano fuori il Guerin Sportivo e una foto che raffigurava Michel nel Saint Etienne mentre si allenava calciando punizioni. A quell’epoca avevo 14 anni e il Guerin Sportivo era l’unico giornale che mi portava, con i suoi servizi e le fotografie, fuori dall’Italia. Il Guerino usciva il mercoledì. Mi piace ricordare quel periodo di ragazzino: avevo la Gazzetta che quotidianamente, come …
Ivan Zazzaroni
Sto ancora aspettando la tua mail sull’ultima di campionato; per favore, Stefano, ricordami come fai sempre che il tempo passa per tutti ma io non invecchio mai. Sei tu che non invecchierai mai perché chi lotta resiste anche al tempo e si guadagna un posto grande nel cuore, nei pensieri della gente che ha stregato.
La Viola va forte, Ste, e Montella è bravo, certo: ti saluto Baggio.
Vedi di fare in fretta con quella mail. E non provare a sparire, tanto ti ritrovo, ti ritroviamo dentro Chantal e i tuoi figli.
Aldo Agroppi
Caro Stefano, oggi sei leggenda te che desideravi essere semplicemente un uomo.
Hai vissuto gli ultimi anni in una posizione scomoda, sei stato campione di resistenza e speranza, poi la lunga sfida non ti ha dato scampo.
Un amore rubato. Le magie che facevi in campo ci facevano piangere di gioia, oggi di dolore. Ti ho voluto veramente bene, la tua dolcezza mi aiutò molto. Sei nel mio cuore, anche se malato, con le tue lettere stupende. Mi piace pensare che Dio sia con te e che tu possa riposare serene in un buio amico. Ciao grande Stefano, con l’amore che sai.
Stefano Carobbi
“Non ho parole per esprimere quello che penso della situazione che ha colpito Stefano. Non ho mai avuto il coraggio di andare a trovarlo, è una mia mancanza, ma siamo uomini. Spero che lui abbia capito il mio comportamento, me lo porterò sempre dietro. Gli sono stato vicino anche se non ho avuto il coraggio di incontrarlo”
Dejan Savićević
Il tuo amore per il calcio è più forte di qualsiasi altra cosa. Il tuo amore per il calcio è eterno. Sarai sempre con noi. Auguri Stefano!
Philipp Lahm
Stefano war eine aussergewöhnliche Persönlichkeit und eine menschliche Ausnahmeerscheinung. Die Art und Weise, wie er mit seiner Diagnose umgegangen ist und unermüdlich gegen die schreckliche Nervenkrankheit angekämpft hat, hat mich zutiefst beeindruckt. Seine Liebe und Leidenschaft zum Fussball blieben davon unberührt. Ich würde mir wünschen, dass die Arbeit seiner Stiftung und der Kampf gegen ALS in Stefanos Sinn weitergeführt werden.
Stefano è stato un personaggio straordinario e una persona eccezionale dal punto di vista umano. Sono rimasto molto impressionato dal modo in cui ha lottato infaticabilmente contro questa bruttissima malattia. Comunque la SLA non ha potuto battere il suo amore e la sua passione per il calcio. Mi auguro che il lavoro della sua Fondazione e la lotta contro la SLA continuino come avrebbe voluto Stefano.
Stefano mi ha insegnato cosa vuol dire parlare con gli occhi. Comunicare con l’anima. A volte basta poco, non servono molte parole, uno sguardo può entrarti nel cuore. E Borgonovo mi ha cambiato la vita con quello spirito combattivo che spesso noi perdiamo alle minime difficoltà. In campo era elegante, intelligente. Fuori ha trasformato il suo carattere dolce in un carisma coinvolgente. Quello che a volte riconosciamo nelle urla di chi comanda, sbagliando. Quello che Stefano Borgonovo mi ha trasmesso solo con la forza del pensiero.
Massimo De Luca
Stefano cinquantenne, oggi. Si fa fatica a immaginarlo cinquantenne quell’eterno ragazzo che, anche sotto i colpi della “stronza”, conservava intatto lo spiritaccio di sempre. Nel suo letto di Giussano, gli occhi, vivacissimi, anticipavano con la loro espressione i concetti che, di lì a poco, il sintetizzatore avrebbe materializzato sullo schermo, quando ho avuto la fortuna di restare con lui a colloquio. Nelle mail che mandava (specie ai tempi della mia conduzione della Domenica Sportiva) ce n’era sempre per tutti: per il suo amico Collovati, che era con me in studio, o per qualsiasi altro protagonista del nostro calcio. Erano staffilate taglienti ma sempre espressione di un enorme amore per il suo sport. E una visita alla sua bellissima scuola calcio giussanese faceva capire quanto, nonostante tutto, la sua presenza fosse forte: come riferimento e come guida concreta. Un piccolo miracolo.
Buon compleanno, Ste’. Mi hai regalato la tua amicizia e mi spiace solo che non sia accaduto qualche tempo prima. Restando vicino alla tua bella famiglia, cercherò di esserne all’altezza.
Carlo Pallavicino
Caro Borgo verrebbe da dire che almeno i 50 te li sei risparmiati. Ma sarebbe una battuta un po’ scontata e te che divertivi a farne anche di peggio solo per mettere in allegro disagio l’interlocutore e farci una risata, stavolta solleveresti gli occhi al cielo. Ma poi penso che non è così vero: con te, anche compiere cinquantanni sarebbe, era, è, una festa. Perché la vita e le sue disavventure le hai sapute attraversare con la leggerezza dei nonni che ci raccontavano la guerra come se fosse una favola. Già a ventiquattro anni quando ti ho conosciuto eri un reduce; eppure non hai mai smesso di sorridere, dribblare, guardare avanti. Oltre le cicatrici. E più tardi oltre la Stronza. Oggi sapere che hai 50 anni mi fa sentire meno vecchio perché mi insegni che alcuni ragazzi non invecchiano mai.
Auguri Borgo, sappi solo che mi manchi tutti i giorni.
Filippo Inzaghi
Le parole giuste in queste situazioni non esistono … non riuscirebbero mai ad esprimere comunque ciò che sento nel cuore e il pensiero che ho nella mente. Oggi che é un giorno particolare per ricordare Stefano, posso solo abbracciare forte Chantal ed esserle vicino…. Ci manchi…
Marco Materazzi
Stefano era un gran campione. Lui rimane un esempio per tutti noi, un maestro di vita, uno straordinario esempio di un uomo che non voleva arrendersi. Il suo amore per la vita, la sua passione per il calcio e la sua voglia di vivere e di lottare erano eccezionali. Continueremo a lottare per lui.
Tarzan (Enrico Annoni)
“Ciao Ste, oggi avresti compiuto 50anni e penso a tutto quello che abbiamo fatto insieme nei nostri giorni di spensieratezza quando eravamo agli inizi delle nostre carriere calcistiche. Il primo pensiero va al tuo Amore per la musica, soprattutto quella di Freddy Mercury. Ricordo quando si andava in pizzeria con le nostre fidanzate: non avevamo mai una lira in tasca e quando arrivava il conto dovevamo fare la colletta con le cento lire per riuscire a pagare e non fare figuracce..!!!
Questo è uno dei ricordi che porto e porterò sempre con me.
Tanti Auguri Amico Mio”
Gianluca Pessotto
Caro Stefano, tanti auguri di Buon Compleanno. Sei e sarai per sempre un esempio di determinazione, coraggio e passione. Il tuo amore per il calcio e per la vita, messaggi da trasmettere e da trasferire a tutti i giovani. Ti voglio bene.
Simone Farina
Caro Stefano, ci manchi tanto ma il tuo ricordo e il tuo esempio di coraggio vive tutti i giorni qui con noi. Grazie campione!
Alessandro Bastrini
Come tante volte avevo detto Stefano era come un secondo padre per come mi ha trattato e per come mi ha cresciuto!non a caso compie gli anni un giorno dopo mio padre!
Il suo ricordo è sempre vivo ogni giorno e in ogni cosa che faccio dentro e fuori dal campo!!! Conoscere Stefano è stata una delle coincidenze più belle e importanti della mia vita!!
È,e non era, un uomo con una positività non da tutti,ed contagiava chi stava vicino a lui!!
Grazie per tutto questo ste’!
Tanti auguri!!! T voglio bene!
Leonardo Pieraccioni
“Ciao Stefano! Per quel poco che ti ho conosciuto personalmente ho capito che eri una persona piena di spirito e d’intelligenza, gli ultimi periodi eri diventato super tecnologico e ci siamo mandati qualche mail. Auguri campione d’uomo e da lassù segui i tuoi cari anche nei meandri d’internet!” 🙂
Carlo Ancelotti
Stefano è stato un mio grande amico. È stato un personaggio eccezionale. Mi faceva ridere. Mi manca molto. Adesso vorrei supportare la sua fondazione per assicurare che il suo messaggio, un messaggio che ritengo veramente forte, venga ascoltato non solo in Italia ma in tutto il mondo per alla fine battere la Stronza come Stefano chiamava la malattia.
The reason I wrote this autobiography “The beautiful games of an ordinary genius” was to help my friend Stefano. Anything I earn from its publication will be donated to Stefano to research, because while fans may want to know everything about me, I want to know everything about this disease, and especially one thing in particular: the best way to beat the bastard, as Stefano calls his illness. He has lived in the shadow for two years, ashamed to show his face in public. Then he understood: life is beautiful, and we need to do our best to defend it. We need to fight for life, at Stefano’s side.