Nel centro storico di Belluno c’è ancora polemica riguardo alla questione del rapporto tra cani guida e scale mobili. La storia accaduta in questa città è diventata un simbolo di una battaglia che ancora non si è conclusa.
La storia comincia quando alcune persone con disabilità visiva si rendono protagoniste di una forte protesta relativa proprio a questa questione: per un ipovedente o per un cieco non esiste vita separata dal proprio cane guida, che proprio per questo viene a tutti gli effetti considerato “ausilio per persona disabile”. Ovunque si trovi la persona disabile della vista, ecco che accanto a lei si trova anche il suo cane.
Il problema è nato proprio quando queste persone si sono trovate di fronte a dei cartelli che vietavano l’ingresso ai cani guida sulle scale mobili. In qualunque manuale di diritto è specificato che questo non è semplicemente un pensiero idoneo, ma una legge nazionale. Il Comune di Belluno, colpevole di aver vietato ai disabili di salire sulle scale mobili con il proprio cane guida (la motivazione addotta è quella di ragioni di sicurezza), viola le Leggi nazionali vigenti che specificano che l’accoglienza a questi animali è totale, in ogni luogo aperto al pubblico o pubblico.
A fine maggio un gruppo di persone con disabilità visiva e provenienti da varie parti d’Italia ha manifestato proprio di fronte alla scala mobile di Belluno chiedendo la possibilità di salire. Iniziale blocco dell’impianto, arrivo della polizia e grandi polemiche hanno permesso di smuovere le acque e di richiedere la costituzione di una commissione tecnica con la finalità di predisporre congiuntamente una norma specifica.